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Il canone è la forma polifonica più rigorosa di imitazione, basata sulla ripetizione esatta di un tema da parte di una voce imitante che entra in gioco dopo un certo numero di battute della melodia di base. La voce principale è detta dux (o antecedente) mentre la seconda voce è detta comes (o conseguente).

L’entrata della conseguente può avvenire alla stessa altezza dell'antecedente, oppure ad altezza diversa come nei casi dei cosiddetti canoni alla quinta, alla quarta, o all’ottava. Il canone è dunque una polifonia basata su un'unica melodia, la cui sovvrapposizione dux-comes va a creare effetti di consonanza armonica.

APPROFONDIMENTO: TIPI DI CANONE


Il canone viene spesso considerato dai compositori un divertimento, un gioco musicale con un meccanismo nel quale però sono spesso gli stessi autori a cogliere l'occasione di mettere in evidenza la qualità del loro talento. Ecco allora che nel tempo nascono diversi tipi di canoni, dai più semplici a quelli più complessi:

  • i canoni perpetui, o rote, sono pezzi in cui una volta raggiunta la fine, le voci possono ricominciare le loro parti da capo all'infinito (vedi "Fra' Martino") 
  • il canone rovesciato o a specchio, quando il comes rivolta gli intervalli ascendenti o discendenti che costituiscono la melodia di base
  • il canone cancrizzante o retrogradoquando il comes riproduce la melodia di base, ma dall’ ultima nota alla prima, all’indietro
  • i canoni aumentati e diminuiti quando la parte del comes aumenta o diminuisce la durata delle note esposte dal dux
  • il canone finito quando il brano termina in genere con una coda melodica diversa dal tema principale

Un tempo il canto dei canoni era molto popolare anche a causa dei testi, spesso allegramente trasgressivi. Erano particolarmente in voga in Inghilterra, durante i secoli XVII e XVIII come rote o caccie. Oggi invece il canone trova espressione o in composizioni particolarmente complicate oppure nelle filastrocche per bambini.

Sempre sulla base della ripetizione e dell'imitazione tematica, ma con struttura molto più complessa rispetto a quella del canone, conosciamo poi la fuga. Più che una forma musicale vera e propria essa è infatti una tecnica compositiva, con un tema principale detto soggetto che determina poi l'invenzione dei temi successivi.

Tutti questi elementi appena visti (soggetto, controsoggetto, ripresa, divertimenti e stretto) sono dunque proposti in un intreccio polifonico che crea un effetto inseguimento, da cui appunto deriva il nome della forma polifonica detta fuga.

VEDI-ASCOLTA: JOHANN SEBASTIAN BACH - FUGA in REb MAGG. da L'ARTE DELLA FUGA (I° libro)


II procedimenti imitativi della fuga si sono consolidati nel periodo musicale Barocco (1600-1750), facendone la più importante forma di contrappunto strumentale. Johann Sebastian Bach è riconosciuto come il più grande maestro nell'arte della fuga.