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Il termine monodia indica un brano musicale con una singola melodia intonata da una o più voci o suonata da uno o più strumenti. Ecco un classico esempio di monodia: un canto gregoriano scritto su tetracordo con notazione quadrata:

Si ha invece polifonia quando più suoni o più linee melodiche risuonano simultaneamente, eseguiti da voci o strumenti diversi oppure da un solo strumento in grado di produrre più suoni nello stesso istante. Ecco un esempio di prima polifonia (omofonica)a due melodie che procedono per moto parallelo e obliquo:

Tra le le prime teniche di composizione polifonica più antiche abbiamo:

  • il bordone, quando una monodia viene accompagnata dal continuo risuonare di una singola nota o accordo;
  • l'omofonia, quando una stessa melodia viene eseguita da più voci o strumenti ma su diversi registri sonori:
  • l’ostinato, dove ad accompagnare la melodia principale è la continua ripetizione di un breve motivo;
  • l’eterofonia, con voci o strumenti che intonano melodie quasi identiche, ma con l’introduzione di varianti.

A partire da queste prime forme di sovrapposizione sonora, la polifonia europea sviluppa e segue poi l’evoluzione del contrappunto, una particolare tecnica polifonica caratterizzata dalla indipendenza delle singole melodie, alle quali viene data pari importanza in sede di composizione e di esecuzione.

Dal contrappunto deriva storicamente l’armonia, una costruzione polifonica in cui l’attenzione si sposta dalla autonomia delle melodie alla successione degli accordi, ossia gli aggregati sonori che accompagnano una melodia principale. Vedi approfondimento nel seguente capitolo contrappunto e armonia.