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L'interesse per il Jazz, una musica amata da milioni di appassionati in tutto il mondo, non si lega solamente ai suoi particolari caratteri stilistici ed espressivi. La sua importanza va infatti ancor prima ricollegata ai dati linguistici, storici e umani da cui esso prende vita.

Scoprire il Jazz significa così ripercorre eventi e personaggi che, se da un lato sono la storia degli Stati Uniti d'America, dall'altro hanno creato forse l'elemento più distintivo di una cultura frutto dell'integrazione più o meno forzata di popoli spesso molto diversi tra loro.

BREVE SINTESI STORICA


La nostra prima esplorazione sulla musica jazz parte dai un filmato che ci fa una breve sintesi storica del suo sviluppo negli Stati Uniti d'America.


LE RADICI DELLA MUSICA JAZZ

Il Jazz affonda le sue radici nelle grandi piantagioni agrarie del Nord America, là dove i neri deportati dall'Africa si ritrovarono schiavi dei grandi possidenti terrieri bianchi. Fu infatti in quelle zone che nacquero le prime forme di black music frutto di una tradizione musicale africana calata nel duro quotidiano di uno schiavo "nigger".

Una musicalità che si articolò nel tempo nei tre momenti essenziali della giornata di un afroamericano: quello del lavoro forzato, da cui derivarono le Work Songs, quello della speranza e della fede religiosa con Spirituals e Gospels, quello della malinconica e amara riflessione sulla propria esistenza che prese forma nei cosiddetti Blues.

WORK SONGS


Il canto di lavoro è un brano musicale strettamente connesso a una specifica forma di lavoro spesso cantato durante lo svolgimento di una mansione, spesso per mantenere tempo e coordinazione, oppure una canzone legata a un mestiere, che può essere un racconto o una descrizione correlata, o ancora una canzone di protesta.

I ritmi servono per sincronizzare i movimenti di gruppo, lo tesso motivo per cui in alcune parti dell'Africa si usavano le percussioni, coordinando la semina e la zappatura. Le parole in questi canti erano spesso improvvisate permettendo così di utilizzare talvolta espressioni sovversive.

Per maggiori approfondimenti leggi la scheda di ricerca elaborata dall'alunno Luca Mauri classe classe 3A nell'anno scolastico 2016-2016.


SPIRITUALS e GOSPELS


"E cosa credi che fossero gli spirituals se non il nostro inno, la nostra lode al Signore? E come credi che allora avrebbero potuto resistere i negri delle piantagioni senza di Lui, senza la fede, senza la speranza in Lui?”. Basterebbe questa frase di Louis Armstrong per comprendere come essi non siano solo un genere musicale, ma rappresentino una pagina nella storia degli uomini dal punto di vista religioso, musicale e sociale.

La musica nera è una musica di unità, in cui confluiscono la gioia e la tristezza, l’amore e l’odio, la fede, la speranza e la disperazione di un popolo, che nella sua difficile condizione sociale, ha trovato nella musica e nella religione la forza per sopravvivere.

L'incontro con la religione cristiana è inizialmente "forzato" dai bianchi, con l'intento di rendere più docili gli schiavi, che ben presto però si identificano nel popolo ebreo, schiavo dei faraoni e in attesa di essere liberato dal Messia, ed il messaggio cristiano diviene per loro fonte di una nuova forza che li aiuta ad andare avanti. 

Musicalmente nascono così gli Spirituals, i cui testi attingono tutti dalla Bibbia e che dapprima vengono cantati fuori dalle chiese (poiché agli schiavi era proibito esprimersi con la loro musica), e poi gradualmente addolciti ed integrati nelle funzioni religiose dei bianchi.

Nel corso degli anni, gli Spirituals vengono scritti fondendo le loro sonorità con le strutture del jazz e del blues. Questo porta a brani che si rifanno al Vangelo, il Gospel, la cui forza è quella di essere una musica che supera ogni differenza di religione, cultura e razza, un'espressione universale della forza dell'uomo.


IL BLUES


Il blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere, nelle regioni del Sud degli USA ed è da considerarsi la manifestazione più autentica, profonda e malinconica della cultura musicale afroamericana.

I temi trattati sono legati essenzialmente all’esperienza del cantante, che canta i suoi blues. Non più vincolati alla comunità contadina, i primi girovaghi bluesmen, cominciarono a spostarsi attraverso il Sud, suonando alle feste, ai matrimoni o in altre celebrazioni rituali, occasioni nelle quali potevano rimediare, cibo e compagnia.

Fu così che si arrivò progressivamente alla definizione della "forma blues" il cui schema tematico nasce proprio per rispondere alla necessità di dare all'intrattenitore il tempo di improvvisare e inventare storie che potessero adattarsi alle circostanze nelle quali si trovava a esibirsi.

Questo schema consta di dodici battute: nelle prime quattro il bluesman inizia l'esposizione di un tema con una frase che si ripete nelle successive quattro battute. Tale ripetizione dà il tempo al bluesman di preparare il finale della storia, che arriva con l'ultima serie di battute.

Con il passare degli anni e la progressiva urbanizzazione e integrazione dei neri, il blues si elettrifica, diventando l'asse principale attorno al quale si sviluppano il jazz d'avanguardia, il rhythm'n'blues e il rock'n'roll bianco.


NEW ORLEANS: LA CITTA' DEL JAZZ

Se è vero che non si possono dare certezze sul momento esatto in cui nasce il jazz, altrettanto vero è però il fatto che questa musica prende vita in un luogo specifico degli USA, in una città che per la sua la storia coloniale e per la sua particolare collocazione geografica ne è sicuramente la sua culla: New Orleans

Edificata sul delta del Mississippi e sulla costa atlantica nel sud degli USA, questa città fu da sempre, prima ancora delle grandi metropoli americane d'oggi, un incrociarsi di scambi, commerci e quindi di umanità varie che, con le loro diverse usanze e tradizioni, sono state la vera forza culturale da cui ha avuto origine la musica jazz. 

Una origine che sovrappone alle sopra citate radici storiche del Jazz tra altri generi e compagini tipici dei luoghi e dei momenti di questa metropoli sorta sul delta del Mississippi: il ragtime, la brass band e il dixie.

RAGTIME


Il ragtime è un genere musicale, nato come musica da ballo nei quartieri a luci rosse di alcune città statunitensi. E’ tra la fine del XIX sec. e i primi due decenni del '900 che questo genere musicale raggiunse la massima notorietà. Suonato per lo più al pianoforte ha contribuito alla formazione del jazz.

La parola ragtime, in inglese, significa "tempo stracciato", "a brandelli". Questo genere rappresenta una sintesi di sincope africana e di musica classica europea. Il ragtime fu una delle influenze principali, insieme al blues, per lo sviluppo iniziale del jazz .

Per maggiori informazioni in merito vedi la scheda di ricerca elaborata da Ginevra Visalli classe 3E anno scolastico 2015-2016 in preparazione agli esami di stato fine corso di studi secondaria di primo grado.


BRASS BAND


Le Brass Band (bande di ottoni) hanno una lunga storia a New Orleans, città di incontro e convivenza per molte culture diverse. Nelle bande militari europee e le bande musicali già presenti a New Orleans, come altrove per tutto il XIX secolo, si mescolarono ben presto anche le tradizioni musicali africane portate da creoli di razza mista e persone di colore già strumentisti professionisti durante il periodo della schiavitù.

Nei decenni successivi all'emancipazione del 1865, le prime brass band di soli neri iniziarono ad esibirsi in eventi pubblici come funerali, partite di baseball e inaugurazioni di lavoro diventando parte integrante di una comunità cittadina sempre più articolata, composta da bianchi, ispanici, creoli, neri urbani e schiavi liberati.

Le brass band di New Orleans fondevano così ragtime, blues, spiritual, marce, danze europee, ritmi latinoamericani e canzoni popolari in uno stile unico afroamericano in cui si esaltava l'improvvisazione, la partecipazione del pubblico, una ritmica sincopata, l'uso di scale pentatoniche e delle "blue note".

La banda di ottoni ebbe così un'influenza determinante sul primo jazz: Jelly Roll Morton, Louis Armstrong e praticamente tutti i primi jazzisti si esibivano in bande di ottoni. A loro volta, gli stili del jazz hanno influenzato la tipica brass band di New Orleans, facendone la più significativa tradizione bandistica degli Stati Uniti.


DIXIE


Con il termine Dixieland viene definito il particolare modo di suonare lo stile del primo jazz di New Orleans all'inizio del ventesimo secolo. Si ritiene che il termine "dixie" venga dal francese "dix" utilizzato in Louisiana per riferirsi al biglietto da 10 dollari. Gli strumenti del Dixie sono in gran parte quelli delle marching band dell'epoca.

Le dixie band suonano nelle sale da concerto e nei locali notturni delle città e sono un primo esempio di mix etnico-musicale, al cui interno convivono blacks & white, compresi alcuni nomi di origine italiana come il ben noto Nick La Rocca.

La sezione dei fiati è data da una o due trombe, un trombone e un clarinetto. La ritmica comprende uno strumento grave (tuba o contrabbasso), uno strumento armonico (chitarra o banjo) ed uno strumento percussivo (batteria o tamburo rullante a tracolla quando si suona in movimento). La sezione ritmica accompagna quella melodica con un fraseggio costante di batteria, con i bassi della tuba/contrabbasso e gli accordi del banjo/chitarra.

La sezione melodica, invece, svolge un intreccio polifonico più complesso. La tromba suona il tema principale, il clarinetto ed il trombone rispondono con un contro canto spesso ironico e umoristico. I tromboni usano spesso i glissati e blue notes, mentre i clarinettisti suonano trilli, scale veloci e suoni rauchi ottenuti soffiando e cantando contemporaneamente nello strumento.