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  MUSIC-BOX ✪ AUDIO-LAB  

L’intensità o l'ampiezza dei suoni è la caratteristica che ci permettere di distinguere i suoni forti da quelli deboli; in pratica quello che comunemente chiamiamo il volume del suono. L’intensità è determinata dalla forza con la quale un corpo sonoro viene sollecitato quindi dall’ampiezza delle sue vibrazioni.

Nella figura sopra vediamo il tracciato acustico di tre suoni con il medesimo numero di vibrazioni al secondo (stessa lunghezza d'onda e altezza), mentre la distinzione per ognuno di loro è data da un'ampiezza assai diversa che farà risultare un'intensità:

  • debole (onda rossa = piccola ampiezza e debole intensità),
  • media (onda verde = ampiezza media e intensità mezzo forte)
  • forte (onda blu ;= una grande ampiezza e un'intensità forte).

UN PO' DI CHIAREZZA

Ampiezza, dinamica, intensità e volume sembrano essere 4 termini per la stessa cosa. In realtà non sono equivalenti. Li possiamo sempre usare, ma facciamo un po' di chiarezza.

  • Ampiezza è il termine della fisica acustica per misurare in modo assoluto lo scostamento massimo dell'onda dalla linea di zero (che è l'assenza di suono). Si misura con un semplice numero in una scala arbitraria oppure, in modo più scientifico, in decibel (dB), la scala di valori usata in acustica.
     
  • Dinamica è il termine musicale con la ben nota scala p < > f (dal piano al forte sullo spartito). A differenza dell'ampiezza, è relativa al contesto: il fff di un violino solo è diverso da quello dell'orchestra; il fff di uno strumento può essere diverso anche nel corso dello stesso brano.
     
  • Intensità è un termine generico che può indicare la dinamica, ma anche altre cose: "...egli suona con grande intensità" può non significare che suona forte, bensì con grande partecipazione emotiva.
     
  • Volume viene usato spesso per indicare la forza del suono, ma è un termine, seppure tra i più comuni in tal senso, tipicamente elettrico e presuppone una manopola da girare.

Il nostro udito è in grado di percepire enormi variazioni dell’ampiezza di un suono: il rumore che danneggia l’udito è più di un milione di volte più grande rispetto a quello minimo che siamo in grado di sentire. Da qui la necessità di tradurre il fenomeno in numeri più comodi, utilizzando una scala logaritmica: il deciBel (dB), una scala che pone a 0 dB il valore minimo udibile e a 120 dB il suo valore massimo.