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In Italia il termine musica leggera si riferisce a tutta quella produzione musicale di grande consumo, facilmente commerciabile per la sua semplicità e immediatezza, quindi adatta per un pubblico molto ampio, che non ha particolari competenze o esigenze in campo musicale.

Con i suoi generi e sottogeneri, la musica leggera viene considerata corrispettiva della pop music anglosassone, come contrazione verbale di popular music. In linea generale possiamo dunque considerare i due termini equivalenti, malgrado esistano storici della canzonetta che la pensino diversamente.

Sono quelli che legano il termine pop-music agli anni '50 del '900, quando l'industria musicale angloamericana propose canzoni di grande successo, popolari dunque, ma stilisticamente (es. "Only you" The Platters, 1955), ancora vicine alle espressioni più tradizionali della canzone, quindi alternative rispetto all'allora novità del rock&roll.

La musica pop o leggera, nell'interpretazione che qui le considera qui equivalenti, nasce in Europa e negli Stati Uniti d'America verso la fine del XIX secolo. I suoi precursori sono stati i canti e le danze popolari e, soprattutto in Italia, le arie più conosciute del melodramma nazionale.

In Europa trova invece le sue radici periodo romantico, quando l'interesse per i canti e le danze popolari favorì una grande sviluppo editoriale, in particolare di spartiti per pianoforte e voce, e concertistico, soprattutto con proposte di musica da camera, canzoni ed operette eseguite nei caffè-concerto e nei salotti alto borghesi.

In ogni caso la musica pop o leggera nasce nello stesso periodo in cui si consolida una civiltà industriale avanzata. Varie invenzioni, infatti, hanno contribuito al diffondersi del consumo domestico della musica. In primo luogo dopo l'invenzione del fonografo di Edison (1877), quando i musicisti cominciarono ad incidere i propri lavori su disco.

In secondo luogo dobbiamo ancora ricordare l'invenzione della radio negli anni '20, della televisione negli anni '40 del Novecento e la diffusione dei loro relativi servizi di teletrasmissione, ossia ciò che ha permesso l'introduzione della musica dal vivo, ma anche registrata, nelle comuni abitazioni private.

Anche l'invenzione del cinema sonoro rese popolari molti cantanti del periodo. Il mercato della musica andò così a coinvolgere un numero sempre ampio di professionisti e attività. Come i cantautori quando, chiedendo la tutela dei propri diritti d'autore, favorirono la creazione di leggi per regolamentare il loro copyright.

Ma la vera esplosione commerciale della pop music si lega al boom economico degli anni '60 del Novecento, quello che permise ai giovani di allora di diventare grandi "consumatori" di musica, si ebbe con il successo mondiale di un gruppo inglese: "The Beatles", i famosi "baronetti" della musica pop.


Qui sotto invece possiamo verificare quanto i Beatles, oltre all'enorme successo internazionale della loro musica, siano stati un vero e proprio fenomeno socioculturale.

Questa breve ricostruzione storica della musica pop-leggera può terminare con l'ascolto di due personaggi che, con i loro brani, hanno monopolizzato la scena della musica commerciale di questi ultimi decenni: Madonna e Michael Jackson, considerati, per vendite e durata del loro successo, il re e la regina della pop music internazionale.

Alla fine è chiaro che la pop music non può essere circoscritta ai pochi nomi di questa paginetta. Il fenomeno è in continua evoluzione non tanto sul piano delle innovazioni puramente musicali, quanto invece su quello dei personaggi e dei mezzi di promozione alle vendite cui assistiamo ogni giorno.

Per chi volesse invece ascoltare le ultime stelle della pop music può selezionare questa pagina, dove sono raccolti i gusti musicali più recenti, quelli "schedati" dagli stessi autori di alcune parti di questo sito.