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In musica con il termine contrappunto si va a indicare la presenza in un brano di più linee melodiche simultanee e autonome, ognuna con un suo senso compiuto se estrapolate dal loro intreccio polifonico. Il termine deriva dal latino punctus contra punctum, ovvero nota contro nota, ognuna delle quali viene scelta e considerata nel suo sviluppo orizzontale, ossia facenti parte di una sequenza cantabile ed espressivamente autonoma.

Il contrappunto è quindi una tecnica polifonica in cui ad un cantus firmus, una melodia tratta dal repertorio gregoriano, si aggiungono una o più melodie, secondo regole che si sviluppano tra l'XI e il XVIII secolo. Le melodie aggiunte erano spesso create su un'idea imitativa, che ricordasse cioè il cantus firmus originario. Nel contrappunto l'effetto di accordo dato dal sovrapporsi delle diverse voci è quindi in un certo senso incidentale, non appositamente studiato.

APPROFONDIMENTO SUL CONTRAPPUNTO - J.S. BACH > FUGA IN DO MAGG. BWV 846

 

Il contrappunto, inteso come disciplina regolata, nasce in occidente attraverso la pratica dell'organum, che nelle sue prime fasi coinvolgeva due sole voci: una melodia gregoriana, sovrapposta a se stessa ma su un intervallo più acuto o più grave, di solito una quarta o quinta giusta. In questi casi spesso la composizione cominciava e finiva con uno stesso suono (unisono), mantenendo la trasposizione solo nel corpus centrale.

All'inizio l'organum era improvvisato: mentre un cantore eseguiva la melodia gregoriana scritta (vox principalis), un altro cantava ad orecchio una seconda melodia trasposta (vox organalis). Più tardi i compositori cominciarono a sovrapporre parti che non erano più semplici trasposizioni parallele. Nacque così l'autentica polifonia.

​Nel tempo si passa così da una polifonia contrappuntistica basata semplicemente su una serie di consigli teorico pratici ad un sistema di regole sempre più complesso e spesso molto rigido.

Il contrappunto si è via via consolidato durante tutto il Basso Medioevo e il Rinascimento, caratterizzando in particolar modo la musica barocca, il cui più alto esempio è dato dall'opera di Johann Sebastian Bach.

Di lui ricordiamo in particolare il suo Clavicembalo ben temperato, con il quale egli, oltre stabilire in via definitiva l'intonazione ottimale per gli strumenti a tastiera, esplora in maniera sistematica gli artifici del contrappunto in relazione alle 24 tonalità maggiori e minori del nostro sistema teorico musicale. Eccone un esempio:

L'intera epoca della musica europea dal X alla fine del XVI sec. si caratterizza per lo sviluppo di una polifonia contrappuntistica sempre più complicata. Dal '600 in poi però i musicisti avvertono la necessità rifondare la polifonia sulla base di un sistema di regole più semplice e comprensibile un pubblico più vasto.

Si passa così da una polifonia centrata sulla indipendenza delle melodie, sulla dimensione orizzontale dei suoni, a una polifonia attenta alla loro aggregazione verticale, allo stabilire cioè le regole per un intreccio di melodie ancorate ad una predeterminata progressione di suoni sovrapposti: gli accordi.

Nasce così l'armonia, una tecnica polifonica derivante dal contrappunto, ma con alcune varianti significative. Per certi versi siamo quasi in presenza di un ritorno all'antica monodia. Non è però una monodia allo stato puro, in quanto essa viene ora inserita in un contesto polifonico, diventando una monodia accompagnata (o armonizzata). 

Dall’intreccio di voci o parti distinte, ma tutte ugualmente importanti del contrappunto, si passa all’assoluto primato della melodia principale, generalmente la più acuta, che assume il ruolo di una vera e propria monodia, concentrando su di sé le migliori potenzialità espressive e dove il testo del canto ottiene maggiore comprensibilità.

Le melodie secondarie fanno invece da sfondo armonico, come supporto della melodia principale, organizzandosi in blocchi verticali di suoni simultanei, gli accordi. Solo la linea melodica più grave acquista un peso strutturalmente rilevante, svolgendo la funzione di fondamento in relazione diretta con la voce principale.

La successione e la concatenazione degli accordi è ancora implicitamente legata a come devono muoversi le melodie nel loro intrecciarsi l'una all'altra, ma siamo comunque in presenza di una trasformazione, di una semplificazione delle regole contrappuntistiche, non del loro completo abbandono.

APPROFONDIMENTO SULL'ARMONIA - CLAUDIO MONTEVERDI > 'Sì dolce è 'l tormento']

 

Il passaggio dal contrappunto alla monodia accompagnata si prepara alla fine del XVI secolo e si consuma intorno all’anno 1600 negli ambienti della Camerata de’ Bardi a Firenze, dove viene "inventato" il melodramma, con il quale assistiamo una vera e propria rivoluzione della pratica e della teoria musicale.

Trova quindi le sue ragioni con il “recitar cantando”, inteso dai sostenitori come un ritorno alla purezza della monodia greca. Non va però dimenticato che il melodramma diffusosi nel corso del XVII viene sviluppato dagli stessi grandi compositori di polifonie contrappuntistiche.

Basti pensare a Claudio Monteverdi, la cui produzione operistica basata sulla monodia accompagnata non è affatto inferiore, qualitativamente e quantitativamente, a quella dei suoi madrigali in stile contrappuntistico.

Con il ritorno alla monodia, ora accompagnata in un insieme armonico, cambia notevolmente lo scenario musicale. In primo luogo la polifonia armonica è funzionale al successo del melodramma, rendendo possibile una musica di più facile ascolto rispetto al contrappunto stretto, la cui comprensione richiedeva la pre-conoscenza dei testi, spesso indecifrabili entro le sue molto più complesse trame polifoniche.

In secondo luogo la nuova pratica polifonica produce ripercussioni profonde anche nell’ambito della musica strumentale, entro la quale la monodia accompagnata riproduce la stessa potenza espressiva del canto, anche in mancanza di un testo. Inoltre la presenza di una melodia principale permette di riconoscere e ricordare meglio temi e motivi, siano essi le arie di un'opera lirica o la melodia di un movimento di sonata.

Per un primo approccio teorico sull'armonia e gli accordi vedi/scarica APPUNTI di ARMONIA