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Nel romanticismo (XIX secolo) i compositori sentono il bisogno di andare oltre le strutture formali che avevano caratterizzato la musica del periodo classico. Nascono così nuove forme musicali “libere”, completamente svincolate da schemi e architetture "discorsive" prestabilite.

Il compositore romantico vuole soprattutto esprimere la sua realtà umana, fatta di sentimenti, speranze e ideali, senza "gabbie" che limitino la propria creatività. Le principali composizioni romantiche in forma libera sono: l’improvviso, la fantasia, il notturno, il foglio d’album e la rapsodia. Ascoltiamo l'esempio dell'Improvviso n.3 op.90 di Franz Schubert.

Composti nell'ultimo periodo della sua vita Schubert dimostra, con i quattro brevi Immprovvisi di questa sua opera n.90, come con poche "pennellate" il pianoforte possa esprimere una sensazione, uno stato d'animo o un pensiero fugace.

In questo modo egli, in linea con gli ideali romantici dell'epoca, esprime l'irrazionalità del suo momento emotivo in un'opera d'arte viva, fresca e sincera.

Nei quattro Improvvisi dell'op. 90 (1827) si coglie così lo Schubert musicista e poeta dotato di una straordinaria creatività in continuo e imprevedibile rinnovamento.

Sono brani che rispecchiano l'impulso compositivo più immediato di Schubert, sono schizzi pianistici senza alcuna pretesa descrittiva, che vivono di idee musicali libere da ogni struttura predefinita.

In particolare questo suo terzo, in sol bemolle maggiore, emana un penetrante profumo romantico, con le melodie e le armonie delle tipiche romanze senza parole.

Il forte sentimento di libertà figlio del XIX sec. portò i musicisti a cercare forme musicali sempre più libere da schemi, vicine cioè all'irrazionalità del sentimento romantico. In questo contesto, la musica viene utilizzata per raccontare una vicenda, descrivere un paesaggio o un personaggio attraverso una nuova forma libera, il poema sinfonico.

La Moldava, composto da Bedřich Smetana nel 1874 e facente parte del ciclo sinfonico "La mia patria", è uno dei più noti poemi sinfonici del periodo romantico. Nel brano Smetana celebra la bellezza del fiume Moldava che nasce nei boschi della Selva Boema, attraversa la campagna e giunge a Praga per poi confluire nell'Elba.

Nel descrivere il corso del fiume il compositore suddivide l'opera in una sorta di scene musicali, con le quali egli vuole cogliere l'essenza della sua terra e della sua gente. Il fiume diventa così il "personaggio" che unifica la geografia e la storia della propria patria.

SCHEDA ASCOLTO-APPROFONDIMENTO: ''MOLDAVA''


Le scene descritte sono le seguenti: 1) la sorgente - 2) il cammino del fiume (il tema principale) - 3) la caccia nei boschi - 4) la festa di nozze dei contadini - 5) la pianura di notte - 6) le cascate - 7) l'attraversamento trionfale di Praga e l'addio.

LA SORGENTE: comincia un flauto, la Moldava è solo un rivoletto. Da notare gli "schizzi" d'acqua connotati dal pizzicato degli archi. Il tema è diviso in semifrasi riproposte in momenti ravvicinati fino allo sviluppo in un'unica frase, che resta comunque un tema più che altro onomatopeico e introduttivo.

IL CAMMINO DEL FIUME: gradualmente le acque si ingrossano con altri torrentelli che scendono dalla montagna (altri flauti e clarinetti), ed ecco finalmente il fiume, il cui tema viene esposto nella sua grandezza dagli archi, siamo giunti alla melodia principale del poema sinfonico.

LA CACCIA NEI BOSCHI: squillano i corni, un chiaro richiamo alle scene di caccia, dando un'apertura spaziale alla scena, che si ampia e sembra di correre tra le verdi pianure della Boemia. L'atmosfera si fa inebriante, sembra quasi di correre a cavallo.

LE NOZZE DEI CONTADINI: senza interruzioni la musica passa in tempo in 3/4, sul quale i contadini danzano durante una festa di nozze. La musica sembra seguire il fiume come in un film: cresce di volume quando il fiume è vicino ai contadini e diminuisce quando il fiume si allontana nel suo scorrere.

LA NOTTE: scende la notte in una sognante atmosfera con flauti e archi le ninfe danzano sul greto del fiume. Le stridenti sonorità degli archi sono mitigate da suoni quasi sussurrati. Si passa gradualmente all'immagine dell'alba, con le cellule musicali che si ricompongono nel tema del fiume che continua il suo viaggio.

LE RAPIDE DI SAN GIOVANNI E LA CASCATA: ma l'atmosfera si fa presto energica e spaventosa. Da notare le urla dell'ottavino e l'uso dei piatti. Dopo diversi turbinii degli archi che si arrotano su se stessi proprio a descrivere i gorghi del fiume impazzito ecco la cascata.

INGRESSO TRIONFALE IN PRAGA: dopo la cascata, torna il tema del fiume, arricchito ora dalla solennità dei corni e dei piatti che lo accolgono nella capitale, Praga. Segue l'addio: del tema rimangono solo poche frasi terminate dagli archi acuti che danno l'idea dell'allontanamento, chiusa con due accordi forti.

Il poema sinfonico è per lo più una composizione per grande orchestra, una sorta di sinfonia in un sol tempo, libera da strutture formali codificate, i cui temi musicali sono ancorati ai contenuti di un'opera letteraria, artistica, filosofica o naturalistica che sia. Siamo dunque nel solco storico della cosiddetta musica a programma.

SCHEDA: LE QUATTRO STAGIONI - ANTONIO VIVALDI E LA MUSICA A PROGRAMMA


Il significato di questo termine è semplice da spiegare: a programma è tutta quella musica che ha come scopo quello di narrare un evento extra musicale attraverso i suoni. Spesso questa narrazione musicale riguarda eventi naturali, come appunto accade con Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.

In ciascuno dei quattro concerti il compositore stesso riporta in partitura suoi versi che sono poi il programma seguito dalla sua musica. Vivaldi (1678-1741) ci dimostra così come il poema sinfonico romantico affondi le sue radici in tempi ben antecedenti al XIX secolo.

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Ogni concerto è suddiviso in tre movimenti. Sotto ascoltiamo il famosissimo I° mov. della Primavera sottotitolato con i relativi versi dello stesso Vivaldi. Qui invece puoi scaricare l'intero programma delle quattro stagioni scritto e musicato dal compositore.